18/11/21

Libera Puoi

Ogni anno, il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite a partire dal 1999.
Italia Viva è in campo per contrastare la violenza sulle donne,
con proposte e iniziative che qui vi presentiamo.

Nate Libere
La nostra iniziativa di contrasto alla violenza economica
Scarica qui il pdf


Cos'è la violenza economica? 


C’è una forma di violenza attraverso cui si esercita il potere maschile nelle relazioni di coppia, di cui poco si parla ma che è molto diffusa e talvolta difficile da riconoscere, da far emergere e da quantificare: la violenza economica

È invisibile ma può fare molto male lo stesso. Essa consiste in un insieme di atti di violenza volti ad ostacolare l’indipendenza economica della vittima, per metterla in una condizione di subordinazione, dipendenza e controllo. 

L’utilizzazione del denaro e della superiorità economica come strumento di potere può manifestarsi in vari modi e con gradi diversi di intensità: impedire alla donna di lavorare, di possedere un proprio conto corrente o una carta di credito, di conoscere il reddito familiare, di usare il proprio denaro, di avere autonomia di spesa, di esporla a situazione debitoria, fino al mancato pagamento dell’assegno di mantenimento, solo per citarne alcuni. L’effetto principale di queste condotte è la privazione dell’autonomia e della libertà della donna per tenerla legata a sé e condizionarne la vita.

Grazie al lavoro di sensibilizzazione condotto negli anni sul tema dalle organizzazioni di donne, la violenza economica è stata codificata dall’articolo 3 della Convenzione di Istanbul.

Quando la violenza economica si accompagna a quella fisica, la mancanza di risorse economiche per provvedere a sé e, in molti casi per i propri figli, finisce col divenire un ostacolo per la donna nel percorso di allontanamento dal contesto violento.

La pandemia, con le sue conseguenze in ambito economico, si prevede possa avere un impatto negativo anche sulla violenza economica, contribuendo alla sua diffusione, anche a seguito della perdita di lavoro e autonomia economica che sta riguardando molte donne.

Non esistono statistiche ufficiali che ci diano la dimensione esatta di questo fenomeno, ma c’è un dato che parla molto chiaro, diffuso da una ricerca, condotta da Episteme, dal titolo “Le donne e la gestione familiare”: il 37% delle donne in Italia non possiede un conto corrente. Un dato che cresce quando diminuisce il livello di istruzione delle donne, portando così molte di esse a dover utilizzare il conto corrente del compagno o del marito.

Fondamentale è dunque lavorare per l’autonomia delle donne e per il sostegno economico alle vittime di violenza, per aiutarle a conseguire l'indipendenza finanziaria dal partner violento. In tal senso gli strumenti di welfare e di sostegno ai percorsi di libertà e autonomia delle donne, rivestono un ruolo estremamente importante.

Gli strumenti di contrasto
alla violenza economica:
il Reddito di Libertà



È in questa direzione che va l’iniziativa di Italia Viva, che, attraverso un emendamento al decreto-legge 19 maggio 2020, n.34, cosiddetto Rilancio, ha istituito il Reddito di libertà: un aiuto economico mensile per favorire, attraverso l’indipendenza economica, percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza che si trovano in condizione di particolare vulnerabilità o di povertà. Il reddito è stato poi rifinanziato con un emendamento di Italia Viva alla Legge 30 dicembre 2020, n. 178, che destina risorse pari a 2 milioni di euro per il 2021 e 2 milioni di euro per il 2022.

Gli strumenti di contrasto
alla violenza economica:
l'Educazione Finanziaria



Fondamentali poi sono le iniziative di prevenzione al fine di informare le donne sui loro diritti in ambito economico e finanziario, su come riconoscere la violenza economica ed eliminarla dalla propria vita. In tal senso, l’educazione finanziaria è uno strumento importante per accelerare il processo di uscita dalla violenza e per favorire percorsi di inclusione delle donne che vogliono riprendere in mano la loro vita.

Indagini recenti (2020) svolte dall’Ocse e dalla Banca d’Italia, confermano che le donne, rispetto agli uomini, sono meno alfabetizzate in materia economico-finanziaria. Una condizione, dunque, di maggiore vulnerabilità delle donne rispetto agli uomini, soprattutto in una fase di crisi come quella attuale.

L’importanza dell’educazione finanziaria come leva di una fattiva partecipazione delle donne alla vita del nostro Paese è stata indicata con grande chiarezza nella Strategia Nazionale per la Parità di Genere 2021-2025, fortemente voluta dalla Ministra Elena Bonetti. Per la prima volta, infatti, l’Italia si è dotata di una Strategia nazionale per la Parità di genere, che riprende i principi già definiti dalla Strategia europea per la parità di genere 2020/2025 e che si concentra sui temi del lavoro, del welfare, dell’educazione e della promozione della leadership femminile, con un substrato di approccio culturale, di linguaggio, di rimozione degli stereotipi che è condizione necessaria di qualsiasi politica attiva sulla parità di genere.

Gli strumenti di contrasto
alla violenza economica:
il Microcredito di Libertà



Fra gli strumenti di contrasto alla violenza economica, Italia Viva propone il Microcredito di Libertà.

Con un Protocollo d’intesa del 3 dicembre 2020 tra la Presidenza del Consiglio dei ministri - Ministra per le pari opportunità e la famiglia, l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali (Federcasse), l’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM) e la Caritas Italiana, è stata inoltre delineato il “Microcredito di libertà – Protocollo di Microcredito per l’emancipazione economica delle donne che hanno subito violenza”, una misura di supporto alle donne vittime di violenza che intendono intraprendere un percorso di emancipazione anche economica accedendo al microcredito d’impresa o al microcredito sociale:

a. microcredito d’impresa: in questo caso il Fondo interverrà contribuendo ad abbattere il TAEG del finanziamento concesso alla donna dagli intermediari;

b. microcredito sociale: in questo caso il Fondo opererà sia ai fini dell’abbattimento del TAEG, sia come Fondo di garanzia nei casi di mancata restituzione delle rate di prestito.

È stato previsto uno stanziamento iniziale di 3 milioni di euro a valere sul bilancio della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità, attraverso il quale sarà costituito un apposito Fondo per il microcredito di libertà.


Il nostro impegno


Dunque, un impegno importante quello di Italia Viva sull’educazione finanziaria, sia come strumento di prevenzione e contrasto della violenza economica, sia come strumento di empowerment e di indipendenza, a cui abbiamo deciso di dedicare quest’anno la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Attraverso l’acquisizione di competenze economico-finanziarie di base, si può infatti rafforzare l’autostima delle donne, facendo emergere gli stimoli giusti per facilitare il raggiungimento di una autonomia economica e personale. Oggi più che mai, è necessario che le donne abbiano un insieme di conoscenze e competenze finanziarie che le aiuti a migliorare la relazione tra conoscenza economica e autonomia delle scelte, per accrescere il proprio benessere, quello delle proprie famiglie e del Paese nel suo complesso.


Scarica qui la proposta di mozione per i Consigli Comunali
volta al
contrasto della violenza economica

Scarica qui il pdf di
Nate Libere
La nostra iniziativa di contrasto alla violenza economica

Leggi il report e rivedi qui l'iniziativa "Femminile, plurale"
a cura di Italia Viva in vista della 
Giornata Internazionale per per l'eliminazione della violenza contro le donne 2021