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Energia, il nostro piano da 40 miliardi contro il caro bollette

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Le nostre proposte, presentate alla Camera dei Deputati, 7 ottobre 2022.

Un piano da 40 miliardi per contrastare il caro bollette: è questa l'iniziativa presentata dal Terzo Polo, durante una conferenza stampa a cura di Azione e Italia Viva, cui hanno preso parte Carlo Calenda, Mara Carfagna, Luigi Marattin, Matteo Richetti e Giuseppe Zollino

La nostra proposta, come è stato spiegato in conferenza stampa, è stata "inviata a Enrico Letta e Giorgia Meloni" perché, come ha sottolineato Carlo Calenda, sono temi "che interessano maggioranza e opposizione", verso i quali il Terzo Polo sollecita la premier in pectore ad una risposta. "Non c'è più tempo. Meloni chiarisca se è whatever it takes per un intervento sulle bollette" accantonando le "promesse elettorali, dalla flat tax ad altre amenità" che costano oltre 60 miliardi di euro e "farebbero saltare in aria il Paese", ha detto Calenda.

La proposta del Terzo Polo copre l'intero inverno, da novembre 2022 a marzo 2023. Prevede un tetto alla bolletta elettrica, fissato a 150 euro/MWh, per un costo di 15,7 miliardi di euro. Si prevedeinoltre, un tetto alla bolletta del gas, fissato a 100 euro/MWh, per un costo di 23 miliardi. Costo totale dell'operazione: 40 miliardi.

Il beneficio sarebbe, naturalmente, un taglio radicale delle bollette, di circa la metà. Un esempio: una bolletta elettrica da 45mila euro (a prezzo di mercato) diventerebbe di 21mila.

Come si copre? La copertura per novembre e dicembre prevede un costo di 16 miliardi che sarebbero coperti da 10 miliardi con il tesoretto appunto di 10 miliardi lasciato a Meloni di cui si parla in questi giorni, come ha puntualizzato Calenda), poi 1,5 miliardo da aste Ets destinati a Mise e Mite e 4,7 miliardi con la cancellazione dell'applicazione del credito d'imposta. Per il 2023 sono da coprire 24 miliardi di spesa con 10 miliardi, riportando il deficit tendenziale ai livelli di quello programmatico del Def, poi 9 miliardi dalla tassazione degli extra-profitti e, infine, 5 miliardi recuperati dalla maggiore crescita economica determinata dalla misura.

Per gli esponenti del Terzo Polo, questo dovrebbe essere il primo atto, il primo decreto del governo. Si tratta, infatti, di una questione di sicurezza nazionale, come ha sottolineato Calenda, che potrebbe diventare di ordine pubblico: "la Germania si è mossa con 200 miliardi e anche noi dobbiamo rispondere. Siamo di fronte a uno tsunami".

Nella lettera inviata a Meloni e Letta, sono state indicate anche delle "condizioni infrastrutturali" a completamento della proposta: completare i rigassificatori di Ravenna e Piombino, costruire l'impianto di compressione a Sulmona, aumentare i siti di stoccaggio e, infine, portare a termine il gas release.

Le coperture della nostra proposta sul caro energia "non sono a debito, non vogliamo accodarci a chi ha proposto scostamenti da 30-40 miliardi. Quello che diciamo è molto semplice: sia nel '22 che nel '23 riportiamo il deficit a livello programmatico, che era stato previsto dal vecchio Def", ha spiegato il presidente uscente della Commissione finanze della Camera, Luigi Marattin. "Quando avete sentito - aggiunge - che la Meloni ha a disposizione 10 miliardi sul '22 e 10 miliardi sul '23, sono proprio questi. Invece di fare altro dedichiamo tutti gli spazi di deficit che già ci sono a questa operazione". Ovviamente, ha spiegato Marattin, questa nostra proposta "implica che la legge di bilancio 2023 non abbia altri interventi finanziati a deficit, altrimenti la finanza pubblica sarebbe messa a forte rischio".

L'appello, infine, è stato quello a una convergenza di intenti, fra Governo e opposizioni. Purtroppo i tempi di questa perdurante crisi energetica sono stretti e non coincidono con quelli della formazione del nuovo governo: tantissime aziende stanno rischiando di chiudere e con la stagione invernale la situazione rischia di diventare ancora più critica. È, tempo, dunque, per le opposizioni, di lavorare insieme a proposte concrete e non a proclami.

Chi lo desidera può rivedere la conferenza a questo indirizzo.
Inoltre, è possibile scaricare qui di seguito le slide con le nostre proposte da condividere.